Alcuni momenti del Convegno

Presentiamo alcune fotografie del Convegno: i sei ospiti – bravissimi – hanno coinvolto con i racconti sulle esperienze individuali di studio all’Università; le spiegazioni che ciascuno di loro ha esposto in merito ai campi di ricerca affrontati sono state assai apprezzate dal pubblico, che ha avuto il piacere di porre domande precise e di confrontarsi direttamente.

Un momento iniziale del Convegno del 19 Febbraio 2018

Un momento iniziale del Convegno del 19 Febbraio 2018

 

Il Dirigente Scolastico, Prof. Vincenzo Salcone, apre il Convegno

Il Dirigente Scolastico, Prof. Vincenzo Salcone, apre il Convegno

 

 La Dott.ssa Michela Negro, Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino, racconta la sua esperienza di studio universitario

La Dott.ssa Michela Negro, Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, racconta la sua esperienza di studio universitario

 

La Dott.ssa Alice Barana, Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino, spiega la sua esperienza di ricerca universitaria

La Dott.ssa Alice Barana, Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, spiega la sua esperienza di ricerca universitaria

 

Da sinistra, il Prof. Paolo Boggiatto, la Dott.ssa Alice Barana, la Dott.ssa Michela Negro

Da sinistra, il Prof. Paolo Boggiatto, la Dott.ssa Alice Barana, la Dott.ssa Michela Negro

 

Le esperienze di ricerca umanistica

Le esperienze di ricerca umanistica

 

Tra il pubblico

Tra il pubblico

 

La Dott.ssa Elisa Della Calce, Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Torino, e il Dott. Simone Mollea, University of Warwick, Department of Classics and Ancient History

La Dott.ssa Elisa Della Calce, Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, e il Dott. Simone Mollea, University of Warwick, Department of Classics and Ancient History

 

 Un momento dell'intervento del Prof. Paolo Boggiatto, Dipartimento di Matematica dell'Università di Torino

Un momento dell’intervento del Prof. Paolo Boggiatto, Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino

 

Il Dott. Stefano Camera, Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino, illustra alcuni aspetti della sua esperienza di ricerca

Il Dott. Stefano Camera, Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, illustra alcuni aspetti della sua esperienza di ricerca

 

 

 

 

 

Il Convegno

Lunedì’ 19 febbraio si è tenuto il Convegno ‘Esperienze di Studio e di Ricerca all’Università’, che è stata una bella occasione di racconto e di confronto tra gli ospiti e le studentesse e gli studenti che hanno partecipato.

Auditorium del Liceo Juvarra, 19 febbraio 2018 - ore 15.00: il Dirigente Scolastico, Prof. Vincenzo Salcone, apre il Convegno

Auditorium del Liceo Juvarra, 19 febbraio 2018 – ore 15.00: il Dirigente Scolastico, Prof. Vincenzo Salcone, apre il Convegno

Per gentile concessione dei nostri ospiti, mettiamo a disposizione il materiale complementare ad alcuni interventi.

Intervento della Dott.ssa Michela Negro, Dipartimento di Fisica, Università di Torino

Intervento della Dott.ssa Alice Barana, Dipartimento di Matematica, Università di Torino

Intervento della Dott.ssa Elisa Della Calce – Dipartimento di Studi Umanistici, Università di Torino – e del Dott. Simone Mollea, University of Warwick, Department of Classics and Ancient History, Presentazione Liceo Juvarra Venaria

Intervento del Prof. Paolo Boggiatto, Dipartimento di Matematica, Università di Torino

Segnali_e_Partitura – Matematica

Un momento dell'intervento del Dott. Stefano Camera, Dipartimento di Fisica, Università di Torino

Un momento dell’intervento del Dott. Stefano Camera, Dipartimento di Fisica, Università di Torino

 

 

 

 

 

Che ne sarà dei nostri ghiacciai?

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Quot. da ResearchItaly

Che ne sarà dei nostri ghiacciai? Intervista a Francesco Ficetola, vincitore di un grant ERC

(…)

Perché è così importante conoscere le dinamiche biologiche di questi terreni (n.d.r. terreni che ospitano e hanno ospitato ghiacciai)?

Questa progetto di ricerca potrebbe avere un importante impatto per la società, oltre che per la scienza. Le aree deglaciate nel futuro diventeranno molto ampie e aumenteranno i rischi geologici, dato che un ghiacciaio che si ritira lascia dietro di sé dei sedimenti incoerenti. Il fatto che possa crescere della vegetazione in queste zone incide moltissimo sul rischio di frane e inondazioni. Inoltre la vita umana è strettamente legata alla dinamica dei ghiacciai e al loro scioglimento: i più grandi fiumi asiatici, ad esempio, dipendono dai ghiacciai dell’Himalaya e forniscono acqua a oltre un miliardo di persone. Infine questo progetto potrebbe avere un impatto rilevante sul piano ambientale, poiché la crescita della vegetazione nelle aree lasciate libere dai ghiacciai potrebbe aiutare a contrastare il riscaldamento globale, favorendo l’immagazzinamento di anidride carbonica nel terreno.

Smart Specialisation Strategy

 

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Quot. da ResearchItaly (il portale della ricerca italiana)

Il concetto di Smart Specialisation Strategy (SSS) è stato elaborato a livello europeo e indica strategie d’innovazione – flessibili e dinamiche – concepite a livello regionale ma valutate e messe a sistema a livello nazionale con l’obiettivo di:

  • evitare la frammentazione degli interventi e mettere a sistema le politiche di ricerca e innovazione

  • sviluppare strategie d’innovazione regionali  che valorizzino gli ambiti produttivi di eccellenza tenendo conto del posizionamento strategico territoriale  e delle prospettive di sviluppo in un quadro economico globale.

Cosa comporta nel concreto e chi se ne occupa?

Il nuovo ciclo di programmazione della Politica di Coesione 2014-2020 prevede, come condizione ex ante per l’utilizzo delle risorse comunitarie, che le autorità nazionali e regionali mettano a punto strategie di ricerca e innovazione per la “specializzazione intelligente”, al fine di consentire un utilizzo più efficiente dei fondi strutturali e un incremento delle sinergie tra le politiche comunitarie, nazionali e regionali.

Le Regioni di tutti gli Stati membri sono chiamate a redigere un documento che delinei, a partire dalle risorse e dalle capacità di cui dispongono, la propria Smart Specialisation Strategy, identificando i vantaggi competitivi e le specializzazioni tecnologiche più coerenti con il loro potenziale di innovazione e specificando gli investimenti pubblici e privati necessari a supporto della strategia.

Quali attività sono previste a supporto della Smart Specialisation Strategy?

Il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione Economica (DPS) del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha promosso, in accordo con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), il progetto “Supporto alla definizione e attuazione delle politiche regionali di ricerca e innovazione (Smart Specialisation Strategy)”, gestito da Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa).

L’obiettivo è supportare le amministrazioni regionali nel delineare e implementare la propria SSS attraverso la creazione di un luogo di condivisione delle esperienze in corso nelle Regioni, evitando le sovrapposizioni tra i diversi livelli di governo.

Miur: il sistema della ricerca

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Quot. da Miur – Il Sistema della Ricerca – Visione d’insieme 

Il Miur ha il compito di promuovere e sviluppare l’attività di ricerca scientifica e tecnologica italiana, in collegamento con le altre amministrazioni dello stato, centrali e regionali, che hanno competenze analoghe in materia. L’obiettivo è favorire nei soggetti impegnati nella ricerca la capacità di produrre nuove conoscenze e  realizzare nuovi prodotti e processi produttivi ad alto valore aggiunto di conoscenza.

In tale quadro, l’attività del Miur si rivolge ai soggetti italiani, tenendo presenti le politiche di ricerca europee e internazionali, per favorire la capacità di “internazionalizzazione” di tali soggetti.

Il sistema della ricerca, dunque, è composto – oltre che dal Miur – dalle università, dagli enti pubblici di ricerca (molti dei quali vigilati dallo stesso Ministero), dalle imprese. A questi poi si aggiungono altre tipologie di soggetti, pubblici o privati, che possono rientrare nella più ampia definizione (di origine comunitaria) di “altri organismi di ricerca”.

Tali soggetti hanno natura e finalità diverse e svolgono attività di ricerca di tipo differente: le università e gli enti si occupano di una ricerca di tipo più “fondamentale” o “di base”, le imprese invece si impegnano in una ricerca con finalità più produttive e applicative. Tuttavia collaborano e interagiscono tra loro, in una logica di “sistema” che lo stesso Miur stimola e favorisce (al riguardo, tipica è l’attività del Miur a favore della nascita e del potenziamento dei Cluster tecnologici nazionali).

All’interno di tale sistema le figure di riferimento sono rappresentate dai ricercatori (pubblici o privati, dunque) cui si aggiungono, per le università, anche i docenti che per loro missione sono impegnati anche in attività di ricerca.